lunedì 20 aprile 2009

Osservo spesso le persone handicappate, perché vivono una dimensione della vita a me sconosciuta. Si potrebbe aggiungere "grazie a Dio", certamente. Ma non è la prima cosa che mi viene in mente quando vedo, ad esempio, alcune persone cieche, oppure altre costrette su una sedia a rotelle.
Mi sembra che alcune di queste persone percepiscano le cose ad un livello più profondo del normale, a me sconosciuto, e sappiano prendere la vita davvero per il verso giusto. Non tutti, si capisce, riescono nel difficile compito di accettare totalmente la loro esistenza e i loro limiti (come del resto accade anche a quelli tra noi che non hanno grosse limitazioni fisiche). Ma quando alcuni di loro ci riescono deve essere sicuramente un'esperienza talmente liberante, da far esplodere altre capacità che superano spesso quelle delle persone sane.
Un esempio di scintillante di autoironia, me lo hanno involontariamente fornito due persone cieche che lavorano presso l'Istituto in cui lavoro come consulente. I due, un uomo e una donna, sono entrambi ciechi. Spesso salgono al bar accompagnandosi vicendevolmente, per aiutarsi (non chiedetemi come possa un cieco aiutare un altro cieco, non ne ho idea).
Qualche giorno fa, il barista ha chiesto scherzosamente all'uomo se intendeva fidanzarsi con la donna.
"Che, mi hai preso per scemo? Vabbè che non ci vedo, ma che questa è una cozza l'ho capito anch'io, che ti credi?", ha fatto lui.
"Beh, se è per questo, non ti sei mai neanche visto in faccia!", ha risposto lei, per niente risentita.

sabato 11 aprile 2009

Strumenti per il lavoro

Lavoro da parecchi anni sulle tecnologie Java e J2EE (dal 1998), ma non ho ancora trovato uno strumento di lavoro veramente completo per questi ambienti.
Ciò che servirebbe è uno strumento che includesse un supporto completo alla modellazione UML e un IDE. Ho sempre trovato solo strumenti validissimi per fare una cosa oppure l'altra, ma mai assieme.
Certo, è evidente che realizzare un software del genere non è impresa facile... Eppure, molto è stato fatto per creare prodotti specializzati, anche gratuiti (come NetBeans http://www.netbeans.org/, che nella versione 6.5 è davvero un ottimo editor per Java e le tecnologie enterprise correlate), o MagicDraw UML (http://www.nomagic.com/) prodotto commerciale di alta qualità, o IntelliJ IDEA (http://www.jetbrains.com/), altro ottimo editor per Java, che rimango sorpreso del fatto che sembrano ancora pochi gli sforzi fatti per integrare il "mondo" degli analisti e degli architetti software con quello degli sviluppatori.
In realtà, vengono realizzati plugin a iosa (ne esiste uno anche proprio per MagicDraw verso NetBeans), ma spesso sono già obsoleti appena usciti perché, mentre ne viene realizzato uno sul prodotto A per la versione X del prodotto B, questo esce nella versione Y poco tempo dopo.
Inoltre, spesso ci sono grosse limitazioni: il plugin serve solo ad aprire (in una nuova finestra, magari) l'altro prodotto; oppure uno dei due non supporta una determinata tecnologia, o uno specifico Application Server...
Sarebbe troppo attendersi che i leader di questi prodotti cerchino di mettere in piedi delle joint venture per aiutare a lavorare noi poveri architetti, progettisti e sviluppatori con prodotti davvero integrati e con pieno supporto di tutte le tecnologie necessarie?

domenica 9 marzo 2008

Non sembra anche a voi ...

Che nelle nostre città si vedono sempre meno spesso:
- ragazzi che parlano mentre passeggiano per strada
- ragazzini che giocano assieme
- donne incinte
?
Stanno forse scomparendo, cioè, i segni dell'amicizia, dell'amore e della speranza.
È davvero tutto dovuto alla crisi economica o, più in generale, agli altri, oppure la causa risiede all'interno di noi genitori, dei politici, dei sacerdoti e di tutti coloro che hanno una responsabilità più grande verso gli altri?
Riprendiamoci ciò che ci siamo fatti derubare. Dipende solo da noi!

martedì 26 febbraio 2008

Alcune parole...

più le pronunci, più le capisci.
Ad esempio quelle onomatopeiche: se dico gorgoglìo più volte di seguito, ottengo un suono che evoca il significato della parola stessa.
Oppure quelle meno comuni: se non mi sovviene subito il significato di una parola come contrafforte, può darsi che pronunciando questa parola più volte, riesca ad associarla all'architettura e a ricordare che si tratta di un sostegno utilizzato per certi tipi di costruzioni.
Ma esistono anche parole che più le pronunci, meno le capisci. Un esempio è la parola guerra.
Cioè, non è che non ne capisci il significato, ma non capisci proprio perché esistano.

venerdì 25 gennaio 2008

Il Governo è caduto...

Ma io non me ne sono nemmeno accorto. Secondo me, è almeno dagli ultimi dieci-quidici anni che non esiste un governo in Italia, se per governo intendiamo la presenza di qualcuno che amministri realmente il nostro Paese.
Credo che la maggior parte degli Italiani sia ormai alquanto disillusa sulla possibilità che questo o quel politico, o magari un determinato partito, possano davvero rappresentare la soluzione a tutti i nostri problemi.
Le ultime elezioni hanno dimostrato che centro-sinistra e centro-destra hanno sostanzialmente lo stesso numero di consensi e che, per questo motivo, le lotte tra i due schieramenti dovrebbero rappresentare un fattore assolutamente secondario rispetto alla necessità di cooperare per migliorare la nostra situazione economica, culturale e sociale.
Ma allora, perché i nostri "politici" (a cui chiedo scusa per le virgolette ed il corsivo, ma a mio avviso la politica è cosa ben diversa dalla sterile bagarre a cui ci hanno abituato - inclusa quella di oggi) non sono capaci di recepire questo messaggio e non si rimboccano finalmente le maniche per dimostrarci di valere i nostri soldi e tutti quei privilegi che gli sono accordati?

giovedì 17 gennaio 2008

Effective Java

Un ottimo libro per gli sviluppatori Java è Effective Java di Joshua Bloch.
Non è un libro per tutti, ma solo per coloro che desiderano utilizzare Java al meglio. Chi lavora da anni nel campo delle tecnologie IT, avrà già capito cosa intendo dire. Java è un grande linguaggio, ma può essere usato anche molto male, sminuendone le enormi possibilità.
Ma se avete intenzione di "alzare il livello" della vostra programmazione in questo linguaggio, questo è uno di quei libri che dovrebbe essere tenuto gelosamente tra gli scaffali della vostra libreria.
Bloch dà una serie di suggerimenti di enorme valore. Non che ci sia da stupirsi di questo, dato che è uno tra i più importanti architetti software della Sun ed ha contribuito in maniera sostanziale allo sviluppo del Java Collection Framework e ad altre importanti caratteristiche del linguaggio.
Il libro propone una serie di argomenti interessanti, come la gestione delle eccezioni, i thread, la scrittura della documentazione e la serializzazione degli oggetti, fornendo in ciascun campo una serie di elementi (definiti item nel testo) spesso illuminanti.
Pur essendo molto compatto (solo 250 pagine), è davvero una fonte preziosa d'informazioni. Oggi può essere acquistato per circa 30 €.

venerdì 7 dicembre 2007

Le caste

La suddivisione in caste non è prerogativa di alcune culture orientali o del passato. La nostra società si sta sempre più differenziando in base a diritti acquisiti da parte di alcuni a discapito di altri.
Ormai, è stato ripetuto da molti, i politici godono di talmente tanti privilegi e si sono talmente allontanati dalla vita della gente comune da costituirne una tra le più potenti.
Ma non rappresentano l'unica categoria. Altre, sempre più potenti, si sono fatte avanti grazie soprattutto alla televisione e alla umana pessima abitudine di cercare idoli da osannare e imitare in ogni cosa che fanno. La casta dei calciatori e degli sportivi, quella delle comparse nei "reality show", dei presentatori e degli attori sono tutte venute fuori da quella stessa scatoletta magica e ipnotica a cui siamo talmente affezionati che cominciamo a dare segni di astinenza se impossibilitati ad accenderla per più di cinque giorni.
Non è preoccupante soltanto il crescere del numero di queste "caste", ma gli effetti collaterali di questo fenomeno: siamo ormai disposti ad accettare qualsiasi cosa venga fatta da questi "eletti".
Possono rubare, mostrarsi in pubblico e addirittura acquistare maggior fama dopo aver messo su una o più famiglie e averle mandate in aria una dopo l'altra, esibirsi in porcherie di qualsiasi tipo, eccetera. È ovvio: in fondo, il desiderio di autoaffermazione è una componente più o meno spiccata in tutti. Così, dal momento che qualcuno riesce ad ottenere praticamente tutto quello che vuole, anche se a dispetto delle leggi e dei diritti altrui, possiamo immaginare di essere al suo posto - magari con più generosità e meno sfrontatezza - e di essere finalmente liberi di goderci pienamente la vita.
Se avete letto altri articoli in cui si dicono più o meno queste stesse cose, a questo punto troverete quasi certamente frasi del tipo: "non è questione di essere moralisti, ma...", oppure "nessuno vuole imporre la propria volontà sugli altri, però...", quasi a giustificare le proprie convinzioni. Bene, non è il mio caso: credo che oggi come oggi, le persone che hanno il coraggio di andare controcorrente debbano solo sentirsi orgogliose di riuscirci o anche solo di tentare di farlo ogni giorno...