giovedì 9 maggio 2013

Following God's Promise

Da diversi anni utilizzo con piacere e profitto un software di grande valore: Logos Bible Software. Si tratta di un prodotto destinato a tutti coloro che desiderano davvero entrare nella Scrittura per scrutarne in profondità tutti gli affascinanti meandri.
La Logos mette a disposizione una immensa libreria di volumi sulla Bibbia, dai testi originali in ebraico e greco alle diverse traduzioni, dai commentari ai dizionari e alle grammatiche.
Per chi fosse interessato, dico subito che i testi sono quasi tutti in inglese e a pagamento, ma che esiste comunque la possibilità di aggiungere Bibbie o altri testi in italiano tramite uno strumento incluso nel software, denominato Personal Book Builder
Logos mette a disposizione diversi package di "base", i cui prezzi variano tra i 200 ai 700€, ciascuno con un diverso set iniziale di volumi, ai quali possono essere aggiunti altri titoli, sempre dal sito della Logos, a seconda dei propri interessi e, naturalmente, in base anche alla propria disponibilità economica. 
Da qualche tempo, la Logos ha aggiunto ai suoi package una serie denominata Verbum, espressamente ideata per i cattolici. Anche Verbum è disponibile in varie configurazioni di base e la collezione iniziale di testi è diversa a seconda del pacchetto e del costo di ciascuno. Le caratteristiche e le potenzialità di Verbum non differiscono dai pacchetti Logos standard, ma è diversa la collezione dei volumi inclusi. Ad esempio, la versione in mio possesso, la Verbum Scripture Study, include titoli come il Catechismo della Chiesa Cattolica, molti testi dei Padri della Chiesa, di Tommaso d'Aquino e Commentari di altri studiosi e autori cattolici (ma non solo).
Per darvi un'idea del funzionamento del prodotto, ho riportato nell'immagine sotto, il layout che sto utilizzando per la preparazione alla Lectio Divina di Giovanni 10, (spiegherò in un altro post cos'è la Lectio Divina, e di come si possa utilizzare il prodotto della Logos per prepararla e portare a termine questa bellissima e antica pratica di preghiera con la Scrittura).

Un layout organizzato secondo le mie esigenze
























Alcuni dei volumi elettronici venduti dalla Logos comprendono anche contenuti multimediali, come foto, diapositive e video.
I contenuti multimediali possono essere un efficace strumento per approfondire ed esporre temi biblici. La Logos ha recentemente aggiunto alla già nutrita libreria, alcuni titoli tematici, strutturati come corsi, da seguire singolarmente o, ancora meglio, in gruppo. Quelli sotto riportati sono due screen shot estratti dal corso che dà il titolo a questo post: Abraham - Following God's Promise.
Testi e video dal corso "Abraham: Following God's Promise"


Lo snapshot di un video del corso



La Bibbia è un libro straordinario, che può mettere piacevolmente in crisi la nostra vita per aiutarci nel cammino spirituale ed umano, qualora sappiamo ascoltare la Parola celata in essa, che poi è Cristo stesso.
Ma una lettura superficiale può essere poco fruttuosa o addirittura fuorviante. L'idea di offrire - all'interno di un software già molto potente e completo - una serie di titoli pensati come corsi di approfondimento è, a mio avviso, assolutamente vincente. La Logos ha saputo fondere in questo corso lo studio serio della Parola di Dio con la godibilità dei contenuti.
Il corso, nella versione completa, contiene tre volumi digitali. Se si è interessati al solo studio personale, è possibile acquistare il solo testo base ad un prezzo notevolmente inferiore (circa 15€) rispetto ai 64€ circa dell'edizione completa. Il testo base non include né i video né la Guida per i Leader. Essendo realizzato da Protestanti, la Guida è pensata per i Pastori di Comunità ecclesiali, ma anche per chi ha semplicemente la responsabilità di guidare un piccolo gruppo di preghiera. Il mio consiglio è ovviamente di acquistare il corso integrale se s'intende proporlo all'interno di un gruppo. In ogni caso, come viene sottolineato anche all'inizio della Guida per il Leader, anche con il corso completo, se si vuole davvero seguire un percorso di approfondimento e spirituale serio, il lavoro di preparazione agli incontri del gruppo non si esaurisce nel seguire pedissequamente la Guida, ma è sempre necessario approfondire prima personalmente i temi proposti e, soprattutto, mettersi seriamente "a disposizione" di Nostro Signore, il quale rimane sempre l'unico e vero Maestro di tutti.
Nel corso, naturalmente, si parla molto della fede di Abramo, ma anche dei dubbi, della paura, della preghiera insistente a Dio - da commerciante o negoziatore, si potrebbe dire -, quale si può riscontrare nel capitolo 18 della Genesi, dove Abramo intercede per gli abitanti di Sodoma e Gomorra, che Dio aveva deciso di punire. Si parla ovviamente anche di Isacco e della prova alla quale Dio sottopose Abramo nella sua vecchiaia, chiedendogli di offrirgli il figlio.
La struttura del testo base e della Guida è sostanzialmente la stessa. Logicamente però, i due testi offrono un'angolatura diversa dei temi proposti in base al ruolo assunto nel gruppo.
Per ogni tema da sviluppare in uno o più incontri del gruppo, viene proposto il seguente schema:


  1. Impostazione generale della tappa (nei testi, in inglese: Setting the Stage)
  2. Uno sguardo più da vicino (a Closer Look)
  3. Scorrendo la Bibbia (Throughout the Bible)
  4. Oltre alla Bibbia (Beyond the Bible)
  5. Applicazioni pratiche (Application)
  6. Altri riferimenti bibliografici (Further Reading)
Senza nulla togliere agli altri momenti di approfondimento, ho apprezzato in modo particolare il modo in cui sono state realizzate le sezioni 3, 4 e 5 di ogni tema, perché sono davvero il "cuore" e la sostanza del corso. Nella sezione 3, vengono messi a confronto altri episodi e passi della Bibbia che trattano il tema dell'incontro. Ad esempio, alla sezione 3 del primo tema proposto, "Fare un salto fuori nella fede" (Stepping Out in Faith), viene intelligentemente proposta la situazione nella quale si trovarono gli Ebrei quando, al termine dell'esilio Babilonese,  furono lasciati liberi di tornare nel loro Paese nel  538 a.C. Dopo più di di quarant'anni di permanenza in un Paese straniero, tornare nella propria Patria può essere tanto angosciante quanto essere sradicati dal proprio luogo di origine! In tale periodo storico, furono i profeti come Michea e importanti personaggi come Neemia a ricordare al popolo ebraico la fede con cui Abramo affrontò il loro stesso viaggio, e il corso ne riporta le profezie e le preghiere, non tralasciando di fornire importanti informazioni storiche che delineano il contesto storico e culturale dell'epoca.
Passando al Nuovo Testamento, sempre nella sezione Scorrendo la Bibbia, viene riportata la risposta che, secondo l'Evangelista Giovanni, Gesù diede ad alcuni Giudei che provocatoriamente gli avevano chiesto se egli si considerasse superiore ad Abramo (Gv 8,56):
"Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e se ne rallegrò". 
Nel commento al passo, gli Autori del corso sottolineano il significato che Gesù intese dare alla frase: la Genesi non dice che Abramo vide letteralmente il tempo vissuto da Cristo, ma Gesù poté ugualmente fare quella affermazione perché Abramo ebbe nella fede la certezza che il piano di Dio si sarebbe realizzato così come si presentava agli occhi di chi ascoltava in quel momento il Figlio di Dio.
Al termine di ciascuno dei punti dello schema che vanno dal 2 al 5, viene proposta una serie di domande alle quali ciascun componente del gruppo può rispondere personalmente e confrontarsi con gli altri. Questa parte dell'incontro è particolarmente importante e, leggendo le domande proposte, ci si accorge subito della cura che è stata posta nel formularle. Ad esempio, al termine della sezione "Oltre la Bibbia" di questo stesso tema ("Fare un salto fuori nella fede"), nella quale vengono esaminati alcuni testi del midrash (testi ebraici che danno interpretazioni e commenti sulla Scrittura), viene posta la seguente domanda: 
"Si possono imparare molte cose nell'osservare coloro che hanno il dono di una grande fede, ma c'è un rischio. Vi siete mai sorpresi nel confrontarvi o magari nell'idolatrare persone che hanno una fede 'ideale'?". 
La domanda non viene posta casualmente: nella stessa sezione sono prima fornite interessanti spiegazioni sui midrashim, il cui contenuto è, in alcuni casi, un "abbellimento" delle figure bibliche, finalizzato a rendere più accettabile per la mentalità ebraica il messaggio della Scrittura. E' il caso della figura di Abramo, che nel Genesi Rabbah (il testo midrash citato nel Corso), viene indicato addirittura come 

"l'uomo che avrebbe dovuto essere stato il primo dell'intero genere umano, al posto di Adamo"

Dunque, la domanda ha la duplice funzione di far riflettere sull'umana tendenza a idealizzare le persone che reputiamo migliori di noi, sia da una prospettiva soggettiva, sia da una più generale: in tutte le forme letterarie e artistiche prodotte dall'uomo, le cui traiettorie giungono fino alle moderne modalità espressive come il cinema e i fumetti, i Supereroi sono sempre esistiti. La loro funzione può essere quella di tracciare confini ideali che oltrepassano le comuni capacità, sollecitandoci al cambiamento, ma non dobbiamo dimenticare che, in realtà, anche i "Supereroi" sono fragili e contraddittori (come, d'altra parte, emerge anche dalla lettura di classici del fumetto come l'Uomo Ragno o Iron Man) e che Dio è il nostro riferimento ultimo e vero, il cui Spirito è anche la nostra unica sorgente di grazia, come lo è stato anche per coloro che, prima di noi, hanno saputo ascoltarne la voce.
Il corso "Abraham: Following God's Promise", con le domande e lo spazio per le risposte, personali o di gruppo
Si può rimanere sorpresi di quante cose possono esservi in comune tra noi, uomini del 21° secolo, e persone vissute 2000 anni prima di Cristo. Il valore di corsi come questo è proprio quello di permetterci di entrare nelle profondità del cuore dei personaggi descritti nella Bibbia e del loro rapporto con Dio. Facendo questo, ci accorgiamo che, seguendo i testi proposti, entriamo in realtà anche nella nostra stessa intimità spirituale, del nostro io più profondo, mentre Cristo stesso, lo Spirito Santo ed il Padre vengono a prendere dimora dentro di noi (vedi Giovanni 14,23), rispondono ai nostri quesiti più profondi e ancora irrisolti ponendoci nuove e conturbanti domande, ma con l'Amore che, anziché appesantire, ci libera.

Se fossi un "commerciante di Dio", al termine di questo post, sarei tentato di porvi le seguenti domande.
"Volete dare davvero una svolta alla vostra vita?" 
"Pensate di riuscire ad impegnarvi in un nuovo percorso spirituale?" 
"Avete 'messo nel cassetto' la vostra fede, ma desiderate rispolverarla alla grande?"
"Conoscete altre persone che si trovano in questa stessa situazione?".
Se la vostra risposta anche a una sola di queste domande fosse affermativa, vi consiglierei di acquistare subito uno dei pacchetti della Logos e il corso di cui avete letto la recensione in questo post. Naturalmente, non voglio dire che un corso, anche così ben fatto, possa rappresentare la soluzione ad ogni esigenza e situazione in un cammino di fede. Sono necessarie, evidentemente, anche delle condizioni che, tra l'altro, non sempre dipendono dalla nostra volontà: in questo caso, è evidentemente necessaria una buona conoscenza della lingua inglese e, soprattutto, la disponibilità di una persona che abbia alle spalle già qualche anno di cammino cristiano per aiutare gli altri a costituire un gruppo di preghiera e di studio della Scrittura. Ma se volete avviarvi come Abramo in una reale "avventura della fede" e siete arrivati alla lettura di questo post fino a questo punto, forse l'argomento vi interessa a tal punto da valere la pena di tentare l'impresa!

P.S.: alle domande sopra, in quanto cattolico, devo aggiungerne una, ma la risposta ve la do io subito dopo: 

"Volete dare una bella lucidata alla vostra bellissima fede cattolica dopo anni di assoluta poltronaggine spirituale?" 
"Fate un bell'esame di coscienza e poi uscite alla ricerca di un (bravo) confessore. Dopo la confessione, accogliete con il cuore pieno di gratitudine l'immenso dono dell'Eucaristia! Infine, scaricate il software della Logos e iniziate pure questo bellissimo corso".

martedì 19 febbraio 2013


Luca 5,1-11
1 Mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, 2vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. 3Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.4Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: "Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca". 5Simone rispose: "Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti". 6Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. 7Allora fecero cenno ai compagni dell'altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare. 8Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: "Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore". 9Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; 10così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: "Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini". 11E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.

Il ministero di Gesù si afferma potentemente, dopo essere stato annunciato e preparato nei capitoli precedenti. Dopo il battesimo di Gesù (Luca 3,21–22), il periodo di preparazione nel deserto (Luca 4,1–13), le profezie del programma di salvezza (Luca 4,16–22, basato su Isaia 61,1–2), si vanno realizzando dalla metà del capitolo 4, nel quale Gesù comincia operando esorcismi e guarigioni (Luca 4,31–41) e miracoli, come in questo caso.
La pesca miracolosa qui descritta non ha però soltanto lo scopo di far riconoscere la potenza che opera attraverso Gesù, ma anche quello di preannunciare quello che sarà il mandato principale affidato da Gesù alla sua Chiesa. Questo può essere riassunto nelle parole che Gesù rivolge a Simone, non ancora Pietro: "Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini".
Questo segno è soprattutto per lui, per Simone, colui che sarà chiamato a reggere la Chiesa di Dio, tanto è vero che soltanto a lui Gesù si rivolge quando cambia la sua attività da umana in divina.
Significativamente poi, in questo brano, il nome Pietro viene aggiunto a quello di Simone soltanto quando egli riconosce la signoria di Gesù (v. 8), quasi a significare che egli sta per diventare colui che Cristo ha designato proprio in conseguenza del suo inginocchiarsi davanti a Cristo. Ed è sempre al verso 8 che Simon Pietro si rivolge a Gesù chiamandolo "Signore" e non più soltanto "Maestro" come aveva fatto al verso 5. Gesù ha mostrato a Pietro che egli è veramente Signore, non soltanto delle cose del cielo, ma anche di quelle della terra, anche quelle nelle quali sia Simone sia i suoi compagni di lavoro avrebbero potuto pensare di essere padroni assoluti, cioè nel loro mestiere. Ecco che, quando tutto è deposto davanti al vero Signore, non soltanto si ottiene cento volte di più di quanto si sarebbe potuto senza Dio, ma anche il lavoro stesso assume un significato assolutamente nuovo, e un semplice pescatore diventa un apostolo di Cristo. Così, quando i discepoli avevano già abbandonato ogni speranza di guadagno dal loro lavoro, la potenza di Dio li riempie anche della gioia umana di essere colmati di una ricchezza inaspettata.
Viene in mente il Salmo 127: 
Se il Signore non custodisce la città,
‎invano veglia il custode.
‎ 2 Invano vi alzate di buon mattino,
‎tardi andate a riposare
‎e mangiate pane di sudore:
‎il Signore ne darà ai suoi amici nel sonno (Salmo 127,1–2).

giovedì 25 giugno 2009

Tommaso Moro

22 giugno festa di S. Thomas More.

In occasione della sua festa, ecco la preghiera forse più conosciuta di questo grande uomo e credente:

Signore dammi una buona digestione
e dammi, naturalmente, qualcosa da digerire.
Dammi la salute del corpo,
con il buonumore necessario per mantenerla.
Dammi un'anima sana, che abbia sempre davanti agli occhi
ciò che è buono e puro,
così che di fronte al peccato non si scandalizzi,
ma sappia sempre trovare il modo di porvi rimedio.
Dammi, o Signore, un'anima che non conosca
la noia, i lamenti, i brontolamenti, i sospiri,
e non permettere che me la prenda troppo per quella cosa
troppo invadente, che si chiama io.
Signore, dammi il senso dell'umorismo,
dammi il dono di saper ridere di uno scherzo,
affinchè io sappia trarre un pò di gioia dalla vita,
e possa farne parte anche gli altri.

sabato 25 aprile 2009

Il Cavallo rosso

Ho appena terminato di leggere il romanzo "Il Cavallo rosso" di Eugenio Corti. Non è un libro facilmente rintracciabile in libreria, per un motivo molto semplice: parla male del comunismo.
No, non sono fascista e non sono neanche di destra.
Ecco, l'ho dovuto dire subito. Perché ormai dobbiamo tutti rispondere come ad un riflesso condizionato, indotto ad arte proprio da una certa sinistra: se parli male di loro devi necessariamente aderire all'idea negativa e opposta.
Ed è proprio quello che accade al protagonista del romanzo - uno scrittore di grande talento - che, reduce dalla seconda guerra mondiale e avendo combattuto in Russia, si vede negata la possibilità di pubblicare molte delle proprie opere perché non "conformi" al pensiero dominante dell'Italia del dopoguerra.
Il Cavallo rosso è stato pubblicato all'estero in nove lingue, tra le quali il giapponese, ed Eugenio Corti è stato salutato come il "Tolstoj italiano del Novecento", ma la critica nostrana non gli ha mai riservato lo spazio che avrebbe meritato.
È un libro che parla di guerra, di amicizia e di amori veri con una visione della vita e dei suoi valori assolutamente cristallina. Proprio per questo motivo, per alcuni potrebbe risultare un tantino ostico. Non nel linguaggio, che si mantiene sempre accessibilissimo ma, bisogna ammetterlo con un tantino di nostalgia, forse alla nostra mente e al nostro cuore, che è stato lentamente disabituato ad aspirare al meglio.
Il libro lascia la sensazione, soprattutto a chi non è più giovanissimo (come lo sono io), che è ancora possibile riprendersi quei valori e farli propri e lottare per essi con calmo ardore.
Il libro è pubblicato dalla Casa editrice Ares http://www.ares.mi.it/.

lunedì 20 aprile 2009

Osservo spesso le persone handicappate, perché vivono una dimensione della vita a me sconosciuta. Si potrebbe aggiungere "grazie a Dio", certamente. Ma non è la prima cosa che mi viene in mente quando vedo, ad esempio, alcune persone cieche, oppure altre costrette su una sedia a rotelle.
Mi sembra che alcune di queste persone percepiscano le cose ad un livello più profondo del normale, a me sconosciuto, e sappiano prendere la vita davvero per il verso giusto. Non tutti, si capisce, riescono nel difficile compito di accettare totalmente la loro esistenza e i loro limiti (come del resto accade anche a quelli tra noi che non hanno grosse limitazioni fisiche). Ma quando alcuni di loro ci riescono deve essere sicuramente un'esperienza talmente liberante, da far esplodere altre capacità che superano spesso quelle delle persone sane.
Un esempio di scintillante di autoironia, me lo hanno involontariamente fornito due persone cieche che lavorano presso l'Istituto in cui lavoro come consulente. I due, un uomo e una donna, sono entrambi ciechi. Spesso salgono al bar accompagnandosi vicendevolmente, per aiutarsi (non chiedetemi come possa un cieco aiutare un altro cieco, non ne ho idea).
Qualche giorno fa, il barista ha chiesto scherzosamente all'uomo se intendeva fidanzarsi con la donna.
"Che, mi hai preso per scemo? Vabbè che non ci vedo, ma che questa è una cozza l'ho capito anch'io, che ti credi?", ha fatto lui.
"Beh, se è per questo, non ti sei mai neanche visto in faccia!", ha risposto lei, per niente risentita.

sabato 11 aprile 2009

Strumenti per il lavoro

Lavoro da parecchi anni sulle tecnologie Java e J2EE (dal 1998), ma non ho ancora trovato uno strumento di lavoro veramente completo per questi ambienti.
Ciò che servirebbe è uno strumento che includesse un supporto completo alla modellazione UML e un IDE. Ho sempre trovato solo strumenti validissimi per fare una cosa oppure l'altra, ma mai assieme.
Certo, è evidente che realizzare un software del genere non è impresa facile... Eppure, molto è stato fatto per creare prodotti specializzati, anche gratuiti (come NetBeans http://www.netbeans.org/, che nella versione 6.5 è davvero un ottimo editor per Java e le tecnologie enterprise correlate), o MagicDraw UML (http://www.nomagic.com/) prodotto commerciale di alta qualità, o IntelliJ IDEA (http://www.jetbrains.com/), altro ottimo editor per Java, che rimango sorpreso del fatto che sembrano ancora pochi gli sforzi fatti per integrare il "mondo" degli analisti e degli architetti software con quello degli sviluppatori.
In realtà, vengono realizzati plugin a iosa (ne esiste uno anche proprio per MagicDraw verso NetBeans), ma spesso sono già obsoleti appena usciti perché, mentre ne viene realizzato uno sul prodotto A per la versione X del prodotto B, questo esce nella versione Y poco tempo dopo.
Inoltre, spesso ci sono grosse limitazioni: il plugin serve solo ad aprire (in una nuova finestra, magari) l'altro prodotto; oppure uno dei due non supporta una determinata tecnologia, o uno specifico Application Server...
Sarebbe troppo attendersi che i leader di questi prodotti cerchino di mettere in piedi delle joint venture per aiutare a lavorare noi poveri architetti, progettisti e sviluppatori con prodotti davvero integrati e con pieno supporto di tutte le tecnologie necessarie?

domenica 9 marzo 2008

Non sembra anche a voi ...

Che nelle nostre città si vedono sempre meno spesso:
- ragazzi che parlano mentre passeggiano per strada
- ragazzini che giocano assieme
- donne incinte
?
Stanno forse scomparendo, cioè, i segni dell'amicizia, dell'amore e della speranza.
È davvero tutto dovuto alla crisi economica o, più in generale, agli altri, oppure la causa risiede all'interno di noi genitori, dei politici, dei sacerdoti e di tutti coloro che hanno una responsabilità più grande verso gli altri?
Riprendiamoci ciò che ci siamo fatti derubare. Dipende solo da noi!