martedì 21 agosto 2007

Sacrificio, Sofferenza e Morte

Me ne rendo conto: ci vuole del coraggio per pubblicare un post con questo titolo.
Eppure le parole Sacrificio, Sofferenza e Morte, che sono state bandite dal nostro linguaggio, hanno pieno diritto di rimanervi, perché costituiscono una parte essenziale della nostra esperienza umana.
Ognuna di queste parole è stata aggredita da un'altra, che nella nostra cultura o nella nostra stupidità - dipende dai punti di vista - ha iniziato a dominarla, asservirla e, infine, ad eliminarla dal nostro vocabolario.
Il Sacrificio è stato eliminato dal Libertinismo.
La Sofferenza dall'Edonismo.
La Morte dall'Agnosticismo.
Naturalmente, sono state soppresse solo le parole, ma non l'esperienza di quello che significano; eppure viviamo spesso come se fossimo riusciti veramente ad escluderle dal nostro mondo.
Ma una civiltà senza queste esperienze, non sarebbe veramente umana. In altre parole, abbiamo bisogno di sacrificarci, di soffrire e anche di morire.
I motivi sono molto semplici:
Senza il sacrificio, nulla di ciò che facciamo ci darebbe soddisfazione.
Senza la sofferenza, non sapremmo apprezzare le cose belle della vita.
E senza la morte, beh... dopo qualche decina di migliaia di anni, saremmo davvero un po' troppi su questo pianeta, non vi pare?

martedì 7 agosto 2007

Analysis Pattern

Con questo post inizio una nuova serie, dedicata alla recensione di libri tecnici.
Analysis Pattern di Martin Fowler è il primo di questa serie.
In verità questo post, oltre ad essere una recensione, è un atto di riconoscenza nei confronti di questo libro e degli articoli pubblicati sul web da questo Autore.
Lo ammetto: sono un fan di Martin Fowler. Perché? Perché ha la capacità di esporre l'essenza di un problema e le possibili soluzioni in maniera essenziale fornendo al lettore prospettive inedite.
Il libro Analysis Pattern è stato pubblicato nel 1996. È quindi un libro datato e mostra la sua età soprattutto nella notazione (non UML, le cui specifiche non erano ancora state pubblicate, all'epoca). Ciò nonostante, mi sento di consigliarlo a tutti gli Analisti e gli Architetti software, oltre che per le ragioni già scritte, anche perché è forse l'unico che tratti questo argomento. I pattern di analisi, in effetti, non sembrano essere presi in considerazione quanto quelli di progettazione (design pattern) e quelli di piattaforme specifiche (J2EE design pattern). Eppure, il lavoro di un Architetto software inizia proprio dai requisiti utente ed è quindi molto importante, già durante la raccolta dei requisiti, individuare elementi aggregabili in base a pattern, cioè in base a strutture già sperimentate.
Il libro contiene più di 70 pattern, classificati in base all'area di applicazione (organizzativa, finanziaria e sanitaria) e al tipo di problema che risolve (ad esempio come tracciare gli eventi che hanno portato ad un certo risultato finanziario).
Nella mia esperienza personale, mi sono trovato più volte a far riferimento a questo libro e agli articoli pubblicati da Martin Fowler su questo argomento, ma ho trovato particolarmente utili tre tra i pattern di analisi proposti da Martin Fowler: Accountability, che consente di applicare diverse soluzioni alle strutture organizzative; Range, un pattern che consente di trattare intervalli temporali, numerici o di qualsiasi altro tipo come oggetti ben definiti e Dynamic Property, che può essere applicato in oggetti che non necessitano di una forte tipizzazione degli attributi.
Se l'argomento vi interessa, date prima un'occhiata a questo link: http://www.martinfowler.com/articles.html#ap.
Se volete approfondirlo, il titolo completo del libro è:
Analysis Patterns: Reusable Object Models
Martin Fowler
The Addison-Wesley Object Technology Series. 9 Ottobre 1996

lunedì 6 agosto 2007

CULTURA ED EDUCAZIONE.
C'è un nesso tra cultura ed educazione?
Intendo dire, è vero che più si conosce e più si è in grado di giudicare ed agire rispettando le regole del buon vivere civile? Non saprei con certezza. Quello che vedo non sembra confermare questa ipotesi. Stando alle statistiche, il numero di persone diplomate e laureate è di gran lunga maggiore di quello di 40 anni fa, ad esempio, ma ho l'impressione che non ci sia stato un corrispondente aumento di buona educazione, nello stesso periodo di tempo.
Se vi trovate d'accordo con questa considerazione, è possibile farne altre due: o la scuola italiana non eroga sufficiente cultura, o non esiste un nesso tra cultura ed educazione. Naturalmente, è anche possibile che siano vere entrambe le cose...